Contatto di riferimento: Prof. Claudio Melchiorri
La Frutticoltura di precisione è una delle forme più difficili di agricoltura precisa, perché le piante arboree presentano una struttura tridimensionale complessa, con ingombri assai maggiori di quelli delle piante di pieno campo, e con una distribuzione irregolare di frutti all'interno delle chiome. Anche gli alberi non sono uniformemente distribuiti sul terreno, ma si concentrano lungo i filari, lasciando ampi spazi interfilari per il passaggio delle macchine operatrici. Le diverse specie (melo, pero, pesco, ecc.) presentano poi differenze nell'habitus vegetativo e di produzione di frutti. Alcune fruttificano su rami di 1 anno (più esterni nella chioma), altre su legno di 2-3 anni, che inevitabilmente si trova in posizioni più interne dell'albero.
Questi brevi cenni bastano a illustrare come il frutteto non sia un ambiente facile per una coltivazione sempre più robotizzata o basata su soluzioni meccaniche intelligenti. Tuttavia c'è un grande bisogno di introdurre nuove tecnologie, come sensoristica, analisi di immagini, attuatori, veicoli a guida autonoma, per poter aumentare il grado di automazione nel frutteto. L'adozione di tecniche precise di coltivazione è indifferibile, per motivi ambientali, economici e sociali (il lavoro in campagna è usurante).
Il seminario mira a proporre spunti per una eventuale (e benvenuta!) interazione tra le discipline dell'ingegneria e quelle della frutticoltura.